Università “Tor Vergata” e Orchestra di Piazza Vittorio presentano la loro nuova offerta formativa

Rebibbia: corsi di musica quest'anno, oltre ai tradizionali corsi di laurea per le persone detenute
Un'immagine tratta dal sito dell'Orchestra di Piazza Vittorio.

Il Garante dei detenuti della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, è intervenuto alla giornata di orientamento universitario dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nel corso della quale sono stati presentati i corsi di studio che, anche in questo nuovo anno accademico, le diverse facoltà e macroaree metteranno a disposizione degli studenti universitari detenuti. L’open day si è svolto , lo scorso 25 ottobre,  nel teatro della Casa circondariale di Rebibbia Nuovo complesso. Nel corso dell’evento si è tenuto un concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio in collaborazione della quale l’università di Tor Vergata intende allargare l’offerta formativa, proponendo quest’anno anche alcuni corsi di musica, oltre ai tradizionali corsi di laurea in area giuridica ed economica.

Dopo i saluti della direttrice dell’istituto penitenziario, Rossella Santoro, sono intervenuti Marina Formica, docente di storia moderna, responsabile del progetto “Università in carcere” per l’Università Roma “Tor Vergata”, Orazio Schillaci, rettore dell’ateneo, Franco Parasassi, presidente della Fondazione Roma, Giovanni Cogliandro, preside dell’istituto d’istruzione secondaria “Von Neumann”, Gabriella Stramaccioni, Garante dei detenuti di Roma Capitale. Anastasìa ha ricordato l’impegno della Regione Lazio, nel supporto agli studenti detenuti nel percorso di studi fino al conseguimento del titolo finale. Attraverso un protocollo d’intesa tra Garante e  Disco, l’ente regionale per il diritto allo studio, è assicurata la fornitura del materiale didattico e dei libri di testo alle biblioteche penitenziarie. I detenuti studenti sono altresì esonerati dal pagamento delle tasse universitarie per la parte di competenza regionale.  All’Ufficio del Garante spetta sempre un ruolo di raccordo e di mediazione tra studenti detenuti, università, istituti penitenziari ed ente regionale per il diritto allo studio.

L’orchestra multietnica di Piazza Vittorio per la prima volta darà avvio a corsi musicali specifici rivolti alle persone recluse. Come ci ha spiegato la professoressa Marina Formica, ideatrice del progetto, l’intento è quello di affiancare all’offerta accademica corsi di musica svolti dall’Orchestra di Piazza Vittorio e da due docenti di etnomusicologia dell’università di Tor Vergata.

“Attraverso il percorso Università in carcere – si legge in una nota degli organizzatori –  l’ateneo Tor Vergata, è impegnato nella cosiddetta Terza missione. Dal 2006 a oggi ha esteso numerosi corsi di laurea alle persone detenute che, su base volontaria, decidono di iscriversi e mettersi alla prova nell’ambito accademico. Il coinvolgimento attivo dell’Università non è venuto meno neanche durante questa ultima critica fase storica, totalmente ridefinita dagli schemi relazionali dettati dal distanziamento sociale. Ma se la didattica a distanza ha consentito di svolgere periodicamente esami e di concludere con successo ben due percorsi accademici distinti – in economia e in scienze dell’informazione, della comunicazione e dell’editoria -, la nuova fase in essere mira a potenziare l’offerta didattica anche attraverso la collaborazione sinergica con l’Orchestra di Piazza Vittorio. Il noto complesso multietnico, che ha a suo attivo una lunga tradizione di concerti ed eventi animata da musicisti provenienti da aree geografiche e da ambiti culturali eterogenei, quest’anno si rivolgerà anche alle persone detenute che hanno già maturato precedentemente delle competenze musicali così come ai principianti reclusi. Grazie al fattivo supporto della Fondazione Cultura e Arte e all’interazione costante con i docenti di Tor Vergata, costoro verranno infatti coinvolti nel Laboratorio ‘Da Rebibbia all’Esquilino’, nonché nel coro multietnico ‘La voce oltre’.  L’idea – conclude la nota dell’ateneo di Tor Vergata – estesa anche alle detenute della stessa Casa circondariale, nasce da un impegno di rieducazione e di reinserimento sociale, nella convinzione che la musica costituisca un veicolo di grande utilità nel supporto a progetti volti al miglioramento della conoscenza di sé e della relazione con gli altri”.