Scuola e università in carcere: rete dati in difficoltà, lezioni in forse

“Mentre in alcuni istituti penitenziari la programmazione dell’offerta scolastica è ancora largamente al di sotto delle necessità, la didattica a distanza sta incontrando grandi difficoltà. L’amministrazione penitenziaria se ne sta occupando con grave ritardo, nonostante le sollecitazioni giunte da alcuni istituti penitenziari che hanno riscontrato problemi per la creazione di una rete dati di collegamento delle aule o per potenziare la rete esistente”. È quanto ha dichiarato il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Lazio, Stefano Anastasìa, a margine del seminario “Polo universitario in Carcere: Diritto allo studio per costruire il futuro” che si è appena nell’istituto penitenziario di Secondigliano di Napoli. “L’amministrazione penitenziaria ha avviato solo a fine luglio il monitoraggio sulle esigenze di cablaggio e di dotazioni informatiche”, ha aggiunto Anastasìa, il quale ha partecipato al seminario nella sua veste di portavoce della conferenza nazionale dei garanti territoriali.

Nel Lazio i detenuti iscritti alle università attualmente sono 133 (73 a Roma Tre, 19 alla Sapienza, 35 a Tor Vergata, cinque a Cassino, un iscritto all’università della Tuscia). Anastasìa ha ricordato che nel Lazio sono stati sottoscritti protocolli d’intesa tra l’ufficio del Garante dei detenuti, il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria e le università di Tor Vergata, Roma Tre e Cassino, in base ai quali i detenuti sono esentati dal pagamento delle tasse universitarie e, tramite Disco, l’ente regionale per il diritto allo studio della Regione Lazio, gli studenti detenuti possono ottenere i testi universitari in comodato d’uso gratuito. Inoltre, con i fondi della legge regionale per i diritti dei detenuti, la Regione sostiene finanziariamente il tutorato didattico degli studenti detenuti attivato dalle singole università convenzionate.