Vaccini nelle carceri, il Consiglio regionale approva un ordine del giorno ad hoc

L’Aula impegna la Giunta “ad adottare tutte le misure necessarie e gli opportuni provvedimenti di competenza”, per la somministrazione prioritaria alla popolazione carceraria del vaccino anti-Covid-19
In una foro d'archivio, l'Aula del Consiglio regionale del Lazio, riunito in modalità mista (parte dei consiglieri in presenza, parte in remoto).

Il Consiglio regionale del Lazio, nella seduta del 20 gennaio in modalità mista (parte dei consiglieri in presenza, parte in remoto) ha approvato un ordine del giorno che “impegna il presidente della Regione e la Giunta regionale ad adottare tutte le misure necessarie e gli opportuni provvedimenti di competenza, affinché la popolazione detenuta all’interno degli istituti penitenziari della Regione possa essere ricompresa tra le categorie di cittadini cui la somministrazione del vaccino contro il Covid-19 sarà effettuata in modo prioritario”. L’ordine del giorno presentato da Marta Bonafoni, Alessandro Capriccioli e Paolo Ciani rispettivamente capigruppo della Lista Civica Zingaretti, +Europa Radicali e Demos, ha ottenuto 25 voti a favore e cinque contrari.

“Il sovraffollamento nei nostri istituti penitenziari – si legge in una nota dei proponenti – è un dato oggettivo (113 per cento a fronte di una media nazionale del 109 per cento), che non consente di adottare le giuste misure di distanziamento per far fronte alla pandemia. I molti contagi che si sono verificati nel carcere di Rebibbia, oltre al detenuto deceduto a Rieti dopo aver contratto il virus, sono un segnale chiaro del rischio che stiamo correndo se non provvediamo subito a mettere in sicurezza questi luoghi chiusi e pieni di persone, dove eventuali focolai potrebbero diventare incontrollabili: questo metterebbe a rischio, oltre ai detenuti, anche tutto il personale che lavora a stretto contatto con loro. Inoltre – concludono Bonafoni, Capriccioli e Ciani – la popolazione carceraria era vulnerabile dal punto di vista sanitario già prima della pandemia, ora la situazione non può che essere peggiorata a causa delle restrizioni, per cui occorrono soluzioni immediate e d’urgenza”.