“Sono molti a non comprendere ancora che da ogni caduta ci si deve poter rialzare”, ha detto Papa Leone domenica 14 dicembre nella messa del Giubileo dei detenuti, rilanciando alle “istituzioni” l’appello di Francesco nella Bolla di indizione per “forme di amnistia o di condono della pena”. “Confido – ha detto – che in molti Paesi si dia seguito al suo desiderio”. ll Papa pensa soprattutto a problemi come “il sovraffollamento, l’impegno ancora insufficiente di garantire programmi educativi stabili di recupero e opportunità di lavoro” ma, sottolinea, “il Signore continua a ripeterci che una sola è la cosa importante: che nessuno vada perduto”.
“Mentre si avvicina il Natale – ha aggiunto Leone -, vogliamo abbracciare anche noi, con ancora più forza, il suo sogno, costanti nel nostro impegno e fiduciosi. Perché sappiamo che anche di fronte alle sfide più grandi non siamo soli” e “sempre qualcosa di bello e gioioso accadrà”.
Il Papa si è rivolto all’ampio mondo delle carceri “detenuti e responsabili” riconoscendo che si tratta di una realtà “non facile, i problemi da affrontare sono tanti” dal “sovraffollamento, all’impegno ancora insufficiente di garantire programmi educativi stabili di recupero e opportunità di lavoro”.
“E non dimentichiamo, a livello più personale – ha proseguito -, il peso del passato, le ferite da medicare nel corpo e nel cuore, le delusioni, la pazienza infinita che ci vuole, con sé stessi e con gli altri, quando si intraprendono cammini di conversione, e la tentazione di arrendersi o di non perdonare più”. Ma “nessun essere umano – aveva esoridto – coincide con ciò che ha fatto e la giustizia è sempre un processo di riparazione e di riconciliazione. Quando si custodiscono, pur in condizioni difficili, la bellezza dei sentimenti, la sensibilità, l’attenzione ai bisogni degli altri, il rispetto, la capacità di misericordia e di perdono, allora dal terreno duro della sofferenza e del peccato – ha detto – sbocciano fiori meravigliosi e anche tra le mura delle prigioni maturano gesti, progetti e incontri unici nella loro umanità”.