Cpr, Anastasìa: “Ringrazio tutto il Consiglio regionale per la mozione approvata”

Il documento impegna la Giunta al rinnovo del protocollo d’intesa con la Prefettura, per la riattivazione dello sportello del Garante dei detenuti all’interno del Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria
La targa all'ingresso del Cpr di Ponte Galeria a Roma

“Ringrazio la consigliera Tidei e tutto il Consiglio regionale del Lazio che all’unanimità ha voluto raccogliere una delle raccomandazioni da me rivolte, in calce all’ultima relazione annuale, alla Prefettura di Roma, affinché acconsentisse alla riattivazione dello sportello del Garante presso il Centro di permanenza per il rimpatrio di Roma”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, dopo aver appreso che mercoledì 26 luglio il Consiglio regionale del Lazio, presieduto dal vicepresidente Giuseppe Emanuele Cangemi, ha approvato, all’unanimità, la mozione n. 33 dell’11 luglio 2023, presentata dalla consigliera Marietta Tidei e sottoscritta da diversi altri consiglieri, che impegna il Presidente della Regione a procedere “al rinnovo di un apposito protocollo d’intesa tra Regione, Prefettura e Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, per garantire, nel rispetto e in ottemperanza della legislazione statale, la riattivazione dello sportello del Garante presso il Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria”.

“Sono certo – ha proseguito Anastasìa – che il Presidente Rocca saprà farsi interprete della sollecitazione unanime del Consiglio e che al più presto potrà riattivarsi una presenza stabile e continuativa del mio ufficio a Ponte Galeria, in modo da ottemperare nel migliore dei modi alla previsione legislativa nazionale che riconosce ai trattenuti nei centri per stranieri il diritto di rivolgere reclami ai garanti delle persone private della libertà”.

La mozione impegna il presidente Rocca anche a farsi “portavoce, presso le sedi istituzionali competenti, perché siano definiti, in ambito nazionale, modelli di implementazione del sistema e uniformi nel contenuto, sia per rendere effettiva, sul piano applicativo, la tutela dei diritti dei soggetti trattenuti, sia per fornire un valido ausilio ai garanti regionali che potranno più agevolmente e in modo sistematico, raccogliere le informazioni necessarie per tratteggiare un quadro completo, organico e continuativamente aggiornato delle condizioni di trattenimento all’interno dei Cpr”.