290 mila euro per le attività trattamentali delle persone detenute

Un'intesa tra Garante, Prap e Centro per la giustizia minorile è alla base della delibera della Giunta regionale finalizzata al sostegno della genitorialità e della vita affettiva e a garantire il diritto allo studio nelle carceri del Lazio
In una foto scattata nel carcere femminile di Rebibbia nel 2007, la figlia di una detenuta fa il bagno (Foto di Riccardo Venturi/Contrasto).

La Giunta regionale del Lazio, presieduta da Francesco Rocca, su proposta dell’assessore al personale, Sicurezza urbana, Polizia locale ed enti locali, Luisa Regimenti, ha dato il via libera allo stanziamento di oltre 290mila euro per iniziative di inclusione sociale, reinserimento e promozione del diritto allo studio delle persone detenute, così come prevede la legge regionale n. 7 del 2007, “Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della Regione Lazio”. Lo destinazione di questi fondi iscritti nel bilancio regionale è basata su un’intesa siglata dal Garante delle persone detenute della Regione Lazio, dal Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria per il Lazio, l’Abruzzo e il Molise e dal Centro per la giustizia minorile che comprende anche interventi in conto capitale negli istituti penitenziari, sempre a beneficio del trattamento rieducativo dei detenuti.

Nello specifico, 230 mila euro saranno destinati al sostegno alla genitorialità e alla conservazione e miglioramento della vita affettiva e relazionale, al sostegno al benessere psicofisico, al sostegno alle forme di espressività, creatività e riflessione. Le risorse saranno messe a bando attraverso un avviso pubblico, destinato alle associazioni del Terzo settore, con la definizione dei criteri e delle modalità di assegnazione dei finanziamenti e di valutazione degli interventi proposti.
Le restanti risorse sono destinate alle università sottoscriventi il Protocollo di intesa con il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio e il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, al fine di garantire il diritto allo studio della popolazione detenuta.
Questa la suddivisione delle risorse tra le Università: Università Roma Tre 21.600 euro, Università Tor Vergata 18.993 euro, Università di Cassino 10.133 euro, Università La Sapienza 8.000 euro, Università della Tuscia 1.334 euro.

«Assicurare condizioni dignitose e rispettose dei diritti umani nelle carceri è una priorità di questa Giunta. La nostra stella polare è l’articolo 27 della Costituzione che stabilisce che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. I dati parlano chiaro: più si aiuta il detenuto a reinserirsi nella società più si abbatte il rischio di recidiva. L’istruzione e la formazione sono cruciali, perché rappresentano un’occasione di riscatto e una grande opportunità per dare inizio ad una nuova vita» sottolinea l’Assessore Luisa Regimenti.
«Sovraffollamento, personale insufficiente, offerta sanitaria da potenziare: sono tante sono le criticità e le sfide degli istituti penitenziari del Lazio. Come ha più volte sottolineato il Presidente Rocca, la nostra attenzione sulle carceri sarà massima anche per consentire a chi ci lavora, come il personale della Polizia penitenziaria e medici ed operatori sanitari, di poter svolgere il proprio lavoro nelle migliori condizioni, nell’interesse dei detenuti e della collettività», conclude.