La visita del Garante il 30 gennaio presso il CPR di Ponte Galeria. Il racconto e i dati

“Poche donne, ma gli ambienti di soggiorno e pernottamento restano indegni di un paese civile” così il Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, all’uscita del Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Roma-Ponte Galeria martedì scorso, 30 gennaio.

In seguito alla chiusura dei reparti maschili, danneggiati da un incendio nel dicembre 2015, il centro attualmente ospita solo donne, provenienti da tutta Italia (è l’unico CPR che ospita donne in Italia). La capienza dell’area femminile è di 125 posti, ma al momento della visita ospitava solo 44 donne di almeno 13 diverse nazionalità con una media di 34 anni d’età. “Una così ridotta presenza di donne, provenienti peraltro da tutta Italia, dovrebbe suscitare qualche interrogativo sulla effettiva utilità di una simile istituzione”, continua il Garante.

Da un punto di vista strutturale il Centro si presenta al quanto fatiscente, sia negli ambienti di pernotto che di soggiorno, ed estremamente carente negli arredi. Anche grazie alla collaborazione dell’Ente gestore con la Asl territoriale e con organizzazioni della società civile e di volontariato, i servizi offerti sembrano invece soddisfacenti, sia per quanto riguarda l’assistenza sanitaria sia per l’attività di sostegno sociale e mediazione. Alcune associazioni (Fiore nel Deserto, Bee Free, Centro Astalli, Comunità di Sant’Egido, Differenza Donna, A buon Diritto, Suore dell’USMI) forniscono regolarmente attività di supporto alle persone più vulnerabili e propongono attività culturali. Nel corso della visita, ad esempio, si è svolto l’incontro finale del progetto “Benessere e integrazione attraverso le danze popolari” organizzato dal Cemea Lazio con il sostegno dell’Ufficio del Garante.

La legge prevede che il tempo massimo di trattenimento nel Centro sia di 90 giorni, ma nella visita si è riscontrato che quasi un terzo delle donne è presente nella struttura da più tempo. Tale prolungamento del trattenimento è consentito dalla normativa sul diritto d’asilo che consente al Tribunale disporlo qualora si ipotizzi un ricorso strumentale alla richiesta d’asilo per evitare il rimpatrio forzato.

Caratteristiche delle donne trattenute al CIE di Ponte Galeria

(Dati rilevati dalla struttura a supporto del Garante il 30.01.2018)