Meno giovani nelle carceri. Stabile la presenza di ultracinquantenni

I nuovi dati del Dap sulla composizione della popolazione detenuta per età
Un'immagine del reportage fotografico sul carcere femminile di Rebibbia di Francesca Pompei.

L’analisi dei dati che vengono pubblicati semestralmente dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria sulla composizione dei detenuti per fasce d’età in Italia e nel Lazio descrive una situazione complessiva della nostra regione molto simile a quella che si verifica a livello nazionale. In particolare il 56 per cento dei detenuti ha un’età compresa tra i 30 e i 49 anni e le incidenze di giovani fino a 30 anni e di persone adulte in età compresa tra 50 e 59 anni si equivalgono con percentuali attorno al 16-17 per cento per ognuna delle due classi di età considerate.

Va inoltre sottolineata la notevole incidenza di detenuti con più di 60 anni, che nel Lazio rappresentano il 9 per cento e in tutta Italia il 10 per cento.

Guardando poi alle variazioni che si sono verificate tra la fine del 2018 e il primo semestre di quest’anno, emerge la riduzione dei detenuti più giovani che ha avuto una notevole accelerazione nel primo semestre 2020, in concomitanza con le misure di decongestionamento adottate per limitare i pericoli di contagio da Covid-19. D’altro canto, lo stesso fenomeno di riduzione significativa non si è verificato per i detenuti ultracinquantenni che, pur essendo diminuiti nel primo semestre 2020, sono poi tornati a crescere successivamente e, allo stato attuale, sono tornati quasi ai livelli di fine 2018.

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