Prima visita dei Garanti Anastasìa e Calderone al Cpr di Gjader

I Garanti delle persone detenute della Regione Lazio e di Roma Capitale hanno visitato anche il carcere all’interno del Centro italiano di trattenimento in territorio albanese
I Garanti all'ingresso della struttura di Gjader nella seconda giornata di visita, per completare i colloqui con i trattenuti,

“Il numero estremamente limitato delle persone attualmente presenti nel Cpr, appena 27, insieme con la disponibilità di posti nei Centri collocati sul territorio nazionale rende non giustificato il trasferimento in Albania di queste persone. Anche se abbiamo potuto verificare che le risorse umane, professionali e finanziarie a disposizione dell’ente gestore, consentono al momento un trattamento adeguato dei trattenuti. Naturalmente ci sono difficoltà per i rapporti con i familiari e i legali dovute alla collocazione del Centro in territorio albanese e potenziali rischi per l’assistenza sanitaria, laddove non dovesse essere sufficiente quella prestata all’interno del Centro, manca inoltre qualsiasi opportunità di attività nelle lunghe giornate all’interno del Cpr”.

Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, e la Garante delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, Valentina Calderone, al termine della prima visita al Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) e al carcere di Gjader in Albania, per una rilevazione dei flussi, degli spazi, dei servizi, delle procedure, e per i colloqui personali con gli ospiti della struttura.

Il Centro di Gjader è sotto la responsabilità della Prefettura di Roma, e questo configura una competenza territoriale dei Garanti delle persone detenute di Regione Lazio e Roma Capitale, che sono stati accolti dai primi dirigenti delle Polizia di Stato, Stefano Silvestris e Alessandro Zanzi, dalla dirigente immigrazione pro tempore, Anna Sbardella, dal direttore dell’ente gestore del Cpr, Medihospes, Walter Balice, e dal vicedirettore, Claudio Collu, i quali hanno permesso un’analisi approfondita della situazione.

Anastasìa e Calderone attendono il controllo dei documenti, all’inizio della visita al centro italiano di trattenimento per migranti di Gjader, in Albania.

I Garanti hanno incontrato anche la direttrice della sezione penitenziaria interna, Teresa Mascolo, e hanno visitato la struttura, al momento mai utilizzata, in grado di ospitare fino a 24 detenuti, destinata a chi dovesse essere arrestato per fatti compiuti all’interno del centro di Gjader.

Il Cpr consta di 144 posti regolamentari, con una capienza di 96 posti disponibili. Attualmente, è inutilizzata la parte della struttura destinata ai richiedenti asilo appena sbarcati, che può ospitare fino a 880 persone, in attesa della sentenza del Corte di giustizia europea sui paesi sicuri (attesa per venerdì 1 agosto).

Ieri, martedì 29 luglio, al momento del primo ingresso dei Garanti, erano presenti 28 trattenuti. Oggi sono presenti in 27, in quanto un cittadino pakistano è stato rimpatriato stamane. Sono persone provenienti prevalentemente da Algeria, Senegal, Pakistan, India, Ghana. Da quando il centro di Gjader ha iniziato a essere utilizzato come Cpr, vale a dire da aprile di quest’anno, sono transitate 140 persone e ne sono uscite 113: 40 per mancata proroga del trattenimento, 37 perché rimpatriati, 15 per inidoneità sanitaria al trattenimento, sette per riconoscimento della protezione internazionale e altre per motivi diversi, come il trasferimento in altri Centri o la sospensiva del decreto di espulsione.

All’interno del perimetro del centro, sono presenti unità di personale della Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanzia ed è presente l’Ufficio immigrazione, dipendente dalla Questura di Roma. Per l’ente gestore del Cpr, Medihospes, lavorano 113 persone, tra operatori dell’area sanitaria, dell’area legale, mediatori culturali.

Nel corso della visita, Anastasìa e Calderone hanno ascoltato tutti i trattenuti che ne hanno fatto richiesta.

La strada che conduce all’ingresso della struttura di Gjader in Albania, dove c’è un Cpr, un centro per i richiedenti asilo appena sbarcati e una sezione penitenziaria interna.

I Garanti all’ingresso della sezione penitenziaria che si trova nella centro italiano di trattenimento di Gjader, in Albania.