Il presidente Rocca visita Regina Coeli: “La situazione è disperata”

Anastasìa: “È un segno importante di attenzione al mondo penitenziario"
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in visita a Regina Coeli. Da sinistra in primo piano, il nuovo Provveditore dell'amministrazione penitenziaria di Lazio, Abruzzo, Molise, Maurizio Veneziano, il presidente Rocca, e la direttrice della Casa circondariale di Regina Coeli, Claudia Clementi. In secondo piano: il vicepresidente del Consiglio regionale Giuseppe Emanuele Cangemi.

“Era doveroso, da presidente della Regione Lazio, visitare Regina Coeli. I numeri di questa struttura sono eloquenti: su un range effettivo di 628 posti, sono reclusi al momento 1009 detenuti. Non stupisce, quindi, che il Comitato Europeo per la prevenzione della tortura abbia mosso critiche molto dure sulle condizioni di sovraffollamento della storica struttura romana”. Così, in una nota, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che si è recato oggi in visita a Regina Coeli.

“Il problema – ha continuato il governatore – non nasce oggi e, per le sue proporzioni, è drammatico: il Lazio, infatti, è la seconda regione italiana per tasso di detenuti reclusi nelle case circondariali. Con il 127% di detenuti, infatti, la nostra Regione supera la percentuale nazionale che si attesta al 115%. Regina Coeli vive criticità molto profonde anche dal punto di vista sanitario. Ogni anno, infatti, si erogano 80mila prestazioni in condizioni che non esiterei a definire disperate. A fronte di 23 posti letto nella sezione chirurgica, abbiamo le due sale operatorie chiuse. Le attività specialistiche sono insufficienti, basti pensare che il dipartimento di salute mentale vede la presenza di uno psicologo senza un medico psichiatra di riferimento”.

Un momento della visita del presidente della Regione Lazio, Rocca, a Regina Coeli.

“Come amministrazione regionale dovremo lavorare di più e meglio, anche di concerto con il ministero della Giustizia, per incentivare misure alternative al carcere. Sia nella fase cautelare evitando – eccetto quando sia strettamente necessaria – la reclusione prima del giudizio, sia favorendo il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti così come prevede la nostra Costituzione all’art.27, laddove indica che ‘le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato’. Il carcere è un luogo di profondo disagio e di sofferenza, ma può essere anche una straordinaria occasione di rinascita. Tuttavia, dobbiamo offrire strumenti e politiche che consentano al detenuto di immaginare una possibilità di futuro e di riscatto”.

“È un segno importante di attenzione al mondo penitenziario, la visita del Presidente Rocca nel carcere romano di Regina Coeli, e importanti sono state le sue parole sulla tutela dei diritti in carcere e sulle alternative alla detenzione”. Così Stefano Anastasìa, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio e Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali.

“La Regione – ha proseguito Anastasìa – ha grandi responsabilità nell’esecuzione delle pene e di ogni altro provvedimento restrittivo della libertà personale, dall’assistenza sanitaria alla programmazione delle politiche sociali, della formazione professionale e del lavoro. Mi auguro che questo sia solo il primo passo di un rinnovato impegno di tutta la Giunta e del Consiglio regionale del Lazio per i diritti delle persone a qualsiasi titolo sottoposte a misure restrittive della libertà personale”.