Secondo i dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) diffusi dal ministero della Giustizia, alla fine di aprile il numero di detenuti presenti negli istituti penitenziari del Lazio è pari a 6.764, con un incremento di 227 unità rispetto ai 6.537 di inizio anno. In termini percentuali il tasso di crescita nei primi quattro mesi dell’anno è stato del 3,5% e quasi doppio rispetto alla media nazionale.
In tutta Italia il numero di detenuti presenti alla data del 30 aprile 2024 risulta pari a 61.297: sono cresciuti di 1.131 unità da inizio anno (+1,9%). Nonostante gli allarmi le sollecitazioni a intervenire sul fenomeno, anche da parte del Presidente della Repubblica lo scorso 16 marzo, continua l’incremento costante del numero di detenuti presenti e l’acutizzarsi dei gravi disagi causati da tassi di affollamento non sostenibili dall’intero sistema.
Attualmente il tasso di affollamento complessivo nella regione, calcolato sulla capienza regolamentare dichiarata dal ministero, ha raggiunto il 130% e il 143% se tale indicatore viene calcolato sul numero effettivo di posti disponibili. In tutta Italia i tassi risultano pari al 120% sulla capienza “ufficiale” e al 129% sul numero di posti effettivamente disponibili.
Se si escludono due case di reclusione della regione e la terza casa circondariale di Roma, destinata ai semiliberi e al trattamento avanzato per tossicodipendenti, e l’istituto di Paliano tutti gli altri istituti penitenziari della regione presentano tassi di affollamento effettivi superiori al 100% e sono ben 8 su 14 quelli in cui i detenuti presenti superano la soglia del 140% sui posti effettivamente disponibili.
E’ particolarmente grave la situazione del carcere romano di Regina Coeli dove nel corso di questo mese si è registrato l’ennesimo suicidio di un detenuto e il tasso di affollamento è ormai purtroppo stabilmente sopra la soglia del 180%.
Il dato nazionale e i detenuti in attesa di giudizio
La situazione regionale non è difforme da quanto avviene nel resto del Paese dove sono vi sono 145 Istituti penitenziari su 189 che presentano tassi di affollamento effettivi superiori al 100% e, conseguentemente, sono solo due le regioni – il Trentino Alto Adige e la Sardegna – in cui il numero di detenuti è inferiore ai posti effettivamente disponibili.
Si conferma anche la tendenza all’incremento dei detenuti in attesa di giudizio che si si sta verificando soprattutto nel Lazio. Infatti, il loro numero, che era di 1.922 a inizio anno, è cresciuto di 115 unità (+5%) e ha superato la soglia delle 2.000 unità, attestandosi sul valore di 2.037. Conseguentemente anche la relativa percentuale sul totale della popolazione detenuta è cresciuta, passando dal 29,4% di inizio gennaio all’attuale 30,1% e tale valore risulta oggi decisamente superiore al 25,5% che si registra a livello nazionale.
Stranieri e bimbi dietro le sbarre
I detenuti stranieri sono 2.547 e costituiscono il 37,7% della popolazione detenuta in regione a fronte del 31,4% che si registra in tutta Italia. Anche su questo versante si registra un significativo incremento e da inizio anno anno gli stranieri detenuti negli istituti penitenziari del Lazio sono aumentati di 61 unità corrispondenti a una percentuale del 2,5%. Il Lazio si colloca al decimo posto tra le regioni d’Italia con le percentuali più elevate di stranieri sulla popolazione detenuta. Infine, il numero di bambini reclusi assieme alle loro madri in tutta Italia risulta pari a 21, il mese scorso erano 18. Infine nel Lazio attualmente vi sono due bambini reclusi assieme alle loro madri, secondo quanto pubblicato sul sito del Ministero di Giustizia, il mese scorso era uno solo.