Migranti, i Garanti territoriali in assemblea esprimono 20 osservazioni e richieste

La Conferenza approva un Ordine del giorno in materia di rimpatri e Cpr e alcune modifiche al proprio regolamento
Un momento dell'assemblea dei Garanti territoriali in modalità mista all'istituto Jemolo.
Un momento dell'assemblea dei Garanti territoriali in modalità mista all'istituto Jemolo.

L’approccio emergenziale utilizzato dal Governo sui migranti “appare immotivato, non potendosi qualificare né l’immigrazione tramite le rotte marittime e quella dei Balcani né la delinquenza minorile quali fatti nuovi, inaspettati o imprevisti nella quantità e nella qualità”. Così la Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, in un ordine del giorno, approvato dall’assemblea riunitasi venerdì 29 settembre a Roma, con il quale i Garanti di regioni, province e comuni esprimono 20 osservazioni e richieste.

Per i Garanti territoriali, l’enfasi sui rimpatri appare di fatto immotivata, il sistema dei rimpatri è inefficace, e la richiesta di una garanzia pari a poco meno di 5.000 euro per non essere trattenuti nel Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) “introduce una discriminazione fattuale di tipo censuario tra i migranti”.

“Il piano di apertura di ulteriori Cpr – si legge nell’ordine del giorno – e la dilatazione del tempo massimo di trattenimento (che passa da 4 mesi e mezzo a 18 mesi) rischia di rendere la detenzione amministrativa un fenomeno di dimensioni sempre più rilevanti. Se nel 2022 sono transitati in uscita dai Cpr 6.383 persone secondo i dati del Garante nazionale dei diritti delle persone privati della libertà personale, tali numeri sono destinati a crescere drasticamente. È necessario che regioni, province, città metropolitane e comuni aggiornino la propria normativa, uniformandola a quelle che prevedono la competenza dei Garanti Territoriali in materia di Cpr”.

L'intervento di Franco Corleone, Garante del Comune di Udine, Alla sua sinistra: il Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali, Stefano Anastasìa.

L’intervento di Franco Corleone, Garante del Comune di Udine, Alla sua sinistra: il Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali, Stefano Anastasìa.

Citando il Garante nazionale, la Conferenza dei Garanti territoriali ricorda l’esiguo e labile quadro normativo non offre sufficienti tutele e garanzie per assicurare il pieno e assoluto rispetto della dignità della persona. Inoltre, “i Cpr sono di fatto sottratti alle garanzie costituzionali riconosciute ai detenuti dall’ordinamento penitenziario” e “non è stata ancora individuata una autorità giurisdizionale competente in materia di violazioni dei diritti fondamentali in condizioni materiali di detenzione nei Cpr, né procedure attraverso le quali far valere i propri diritti”.

“Le miserrime condizioni di vita nei Cpr – prosegue l’ordine del giorno – già di per sé lesive della dignità personale, se prolungate nel tempo si configurano come trattamenti inumani e degradanti”.

Infine, la Conferenza dei Garanti territoriali “fa proprie le osservazioni della Garante nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza espresse il 27 settembre nel corso della presentazione al Parlamento delle proprie attività, ed in particolare  sulla necessità di rispettare il principio di presunzione di minore età, viste le difficoltà a procurarsi i documenti all’arrivo in Italia, sulla necessità di strutture ad hoc differenti da quelle degli adulti, ed infine sull’importanza di “mettere i diritti di bambini e ragazzi al centro delle politiche pubbliche, […] in maniera strutturale e con una programmazione adeguata, senza rincorrere le emergenze e senza trasformarli in terreno di contrapposizione tra diversi schieramenti” in quanto “lo scontro politico non fa bene ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.

Le modifiche al Regolamento della Conferenza

Nel corso dell’assemblea, la Conferenza ha discusso e approvato alcune modifiche al proprio regolamento. Si prevede l’istituzione dei Forum e dei Coordinamenti regionali, sottolineandone le attribuzioni dei Forum di rappresentanza nei confronti di Anci, Upi, Conferenza delle Regioni e dei coordinamenti regionali nei confronti di Regioni, Provveditorati e altre articolazioni regionali delle amministrazioni statali e un Codice deontologico che sarà approvato dall’Assemblea con maggioranza qualificata. Inoltre, il nuovo regolamento prevede la facoltà di proposta legislativa agli organi legittimati ex art. 71 Cost., così come è avvenuto per la proposta di legge sull’affettività in carcere, presentata nella scorsa legislatura dal Consiglio regionale della Toscana su sollecitazione della Conferenza.

L’Ordine del giorno approvato dall’assemblea dei Garanti territoriali.

ll nuovo regolamento della Conferenza dei Garanti 2023

Un momento dell'assemblea dei Garanti territoriali all'Istituto Jemolo.

Un momento dell’assemblea dei Garanti territoriali all’Istituto Jemolo.