Il 31 marzo, secondo le statistiche pubblicate dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, nel Lazio risultano presenti 6.025 detenuti: nei primi tre mesi dell’anno sono aumentati di 92 unità che corrispondono a un tasso di crescita dell’1,6%. Il tasso di affollamento sulla capienza regolamentare dichiarata dal ministero è del 115,4% ma sale al 126,7% se viene calcolato sul numero effettivo di posti disponibili.
A livello nazionale, sempre rispetto all’inizio dell’anno, l’incremento è stato pari a 409 unità e in percentuale dello 0,7%.
Come purtroppo avevamo previsto nei mesi scorsi valutando i ritmi di crescita delle presenze, nella nostra regione si è varcata la soglia di 6.000 detenuti presenti: è la prima volta che si verifica negli ultimi tre anni e, in prtica, si è tornati a quella consolidata situazione di grave criticità che contraddistingue la condizione di vita delle persone detenute negli istituti penitenziari del nostro Paese, dopo che a causa delle vicende connesse alla diffusione del Covid- 19 che ha determinato una significativa riduzione degli ingressi in carcere dalla libertà e un conseguente parziale decongestionamento degli negli istituti penitenziari nella nostra regione e nell’intero Paese.
Di fronte a questa deriva vanno anche considerati i dati drammatici su suicidi ed episodi di autolesionismo che hanno raggiunto l’anno scorso livelli mai così alti da oltre vent’anni a questa parte e che hanno continuato a verificarsi anche in questo trimestre: secondo l’Osservatorio di Ristretti orizzonti in questo sono già 13 in tutta Italia e 2 nel Lazio i sucidi accertati.
Complessivamente i detenuti presenti in Italia a fine anno sono 56.605 e sono ben 15 su 20 le regioni in cui il tasso di affollamento supera la soglia del 100%.
Nel Lazio, il tasso complessivo calcolato sulla capienza “regolamentare” risulta superiore alla media nazionale e si attesta al 115,4% me la situazione è decisamente più critica se si valutano questi dati in relazione ai posti effettivamente disponibili con un tasso reale di affollamento 126,7% e sono 9 su 14 gli Istituti dove i detenuti presenti sono in numero superiore al 100% dei posti disponibili.
In particolare, si confermano le situazioni di maggiori criticità a Regina Coeli e Civitavecchia Nuovo Complesso (che presentano tassi di affollamento rispettivamente del 162% e del 158%). Accanto a questi vi sono altri quattro Istituti: Viterbo, Rebibbia (R. Cinotti), Latina e Cassino che presentano tassi effettivi di affollamento vicini al 150%%.
Le presenze di persone in attesa di primo giudizio risultano in diminuzione, con un’incidenza attorno del 14,2% sul totale della popolazione detenuta del Lazio leggermente superiore al 13,9% nazionale.
Infine, le donne detenute sono 408, erano 385 a inizio anno. E’ decisamente aumentato il numero di bambini reclusi assieme alle loro madri in tutta Italia: attualmente sono 28 e a inizio anno erano 17.
Nel Lazio c’e’ un solo bambino recluso assieme alla madre mentre a inizio anno non ce n’era nessuno.