Le attrici ex detenute tornano in carcere da libere con lo spettacolo su Olympe de Gouges

Le Donne del Muro Alto celebrano il decennale della compagnia con una tournée riservata alla popolazione detenuta
Un momento del monologo di Olympe de Gouges, nel corso della rappresentazione teatrale delle Donne del Muro Alto.

In occasione del decennale de Le Donne del Muro Alto, progetto teatrale nato in carcere da un’idea della regista Francesca Tricarico, le attrici ex detenute e ammesse alle misure alternative alla detenzione della compagnia tornano in carcere per la prima volta dopo l’esperienza detentiva per presentare il nuovo spettacolo Olympe.

Il lavoro, tratto dal romanzo La donna che visse per un sogno di Maria Rosa Cutrufelli, nasce da un primo studio fatto nel 2015 nel carcere femminile di Rebibbia e racconta gli ultimi mesi di vita di Olympe de Gouges (1748 –1793), 1793), intellettuale, drammaturga e attivista impegnata nella difesa dei diritti civili nell’epoca della Rivoluzione francese che pagherà il suo impegno politico con la vita.

Le prime due tappe della tournée negli istituti penitenziari del Lazio sono previste a Latina, giovedì 7 marzo alle ore 11.00 e alle ore 14.00 e a Frosinone venerdì 10 maggio alle ore 14.00. Le attrici ex detenute e ammesse alle misure alternative incontreranno la popolazione detenuta degli istituti coinvolti per condividere il loro percorso, la loro esperienza di inclusione sociale e lavorativa attraverso il teatro.

Francesca Tricarico, regista e ideatrice del progetto commenta: «Sono passati più di dieci anni da quel primo ingresso nel carcere femminile di Rebibbia, dieci anni esatti dalla nascita de Le Donne del Muro Alto, un progetto che fin da subito ho capito non poteva e non doveva terminare lì, nonostante tutto sembrasse dire il contrario, dalla difficoltà del luogo alla continua estenuante ricerca dei fondi.

In questi dieci anni, Le Donne del Muro Alto è una realtà che continua a crescere sia all’interno che all’esterno delle mura carcerarie, divenendo percorso di accompagnamento al ritorno nella società civile. Oggi, per le donne coinvolte, il progetto rappresenta sempre più una concreta possibilità di formazione oltre che un’occasione lavorativa regolarmente retribuita, un prezioso strumento di inclusione sociale».

Il progetto è realizzato dall’associazione Per Ananke, nata nel 2007, che fin dalla sua costituzione si occupa di teatro, in particolare teatro sociale, lavorando nelle carceri, centri per la salute mentale, scuole di ogni ordine e grado, università. Dal 2013 l’attività teatrale all’interno degli istituti di pena diventa l’attività principale dell’associazione con la nascita del progetto Le Donne del Muro Alto, prima nella Casa Circondariale femminile di Rebibbia, portato in seguito nella Casa Circondariale femminile di Latina e la Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso e oggi anche all’esterno con donne ammesse alle misure alternative alla detenzione ed ex detenute.

Un momento della rappresentazione teatrale delle Donne del Muro Alto.