Accordo Regione Lazio-Prap per la prevenzione oncologica negli istituti penitenziari

Il presidente Rocca e il Provveditore Siciliano hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per migliorare i servizi sanitari e psicologici nelle carceri
Da sinistra: l'assessore Schiboni, il vicepresidente del Consiglio regionale Cangemi, il presidente Rocca, il Provveditore Siciliano, il professor Morrone.

“Oggi è una giornata importante. Questo protocollo avrà una durata di tre anni: interveniamo sulla prevenzione oncologica all’interno delle carceri, sulla formazione degli operatori, sulla parte sanitaria e sulla parte del sostegno psicologico agli agenti e ai detenuti. Il carcere non è un luogo di scarto ma è una sala operatoria sociale, come l’ho definita in più occasioni. Quindi, per far questo, bisogna garantire i servizi essenziali”. Così il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, mercoledì 4 giugno nella sede della Giunta, in occasione della firma del protocollo siglato insieme al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Lazio – Abruzzo – Molise, Giacinto Siciliano.

Rafforzare e integrare i servizi sanitari e psicologici all’interno degli istituti penitenziari del Lazio, sia a tutela dei detenuti che del personale di servizio, è l’obiettivo dell’intesa che prevede servizi di screening oncologici all’interno delle carceri, formazione degli operatori, sulla parte sanitaria e su quella del sostegno psicologico agli agenti e ai detenuti, con uno stanziamento della Regione Lazio di 750 mila euro nel triennio 2025-2027 (250 mila euro per ciascuna annualità), a valere sul Programma regionale (Pr) Lazio Fse + 2021-2027 cofinanziato dal Fondo sociale europeo plus (Fse+).

Il vicepresidente Cangemi: “Il protocollo ci permette di fare una serie di interventi aggiuntivi, rispetto a quelli già previsti”

Questo accordo rappresenta “un passo importantissimo verso l’integrazione dei servizi sanitari e psicologici per i detenuti e per il personale di servizio, riconoscendo l’importanza della salute come un elemento fondamentale per l’uomo anche in un processo di riabilitazione”, ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Emanuele Cangemi, che ha contribuito a promuovere il protocollo.

“È la nostra missione di garantire diritti e dignità a tutti i cittadini, compresi coloro che si trovano in situazioni di detenzione. Investire nella salute mentale e fisica è fondamentale per un reale processo di reintegrazione e la collaborazione tra le istituzioni è essenziale per affrontare le sfide legate alla salute nei penitenziari – ha ricordato Cangemi – solo attraverso un approccio integrato possiamo garantire un ambiente favorevole al recupero dei detenuti. Con la sottoscrizione di questo protocollo, la Regione Lazio e il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria Lazio, Abruzzo e Molise si incamminano proprio in questa direzione, aprendo la strada a un percorso virtuoso”.

Il protocollo “ci permette di fare una serie di interventi aggiuntivi, rispetto a quelli già previsti all’interno delle carceri del Lazio. Questo dimostra grande attenzione nei confronti di tutti quelli che vivono nelle carceri. Per noi è importante, in un momento difficile, far convogliare tutte le risorse in un’unica direzione. Quindi siamo felici e grati all’amministrazione regionale: il protocollo, per i prossimi tre anni, ci darà la possibilità di intervenire in modo significativo a tutela delle persone detenute”, ha rilevato il Provveditore Siciliano.

“Ringrazio il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, l’Assessore al Lavoro, Giuseppe Schiboni, il professore Aldo Morrone già direttore scientifico Ifo e il Provveditore regionale Amministrazione Penitenziaria Lazio – Abruzzo – Molise, Giacinto Siciliano, per aver reso concreta questa importante giornata”, ha concluso Cangemi.

Il Garante Anastasìa e il vicepresidente Cangemi.