Secondo i dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) diffusi dal ministero della Giustizia, alla fine del mese di novembre il numero di detenuti presenti negli istituti penitenziari del Lazio è pari a 6.465 con un incremento 13 unità rispetto ai 6.453 di fine ottobre. La situazione non è quindi sostanzialmente mutata dal mese precedente.
Si è invece incrementato significativamente il numero complessivo di presenti a livello nazionale che per la prima volta dopo oltre due anni e mezzo ha superato la soglia delle 60.000 unità ed ha ormai raggiunto i livelli di affollamento che si registravano nei periodi precedenti la Pandemia.
Dall’inizio di quest’anno il numero detenuti nel Lazio è cresciuto di 532 unità, valore che corrisponde a un incremento del 9%. Tale tasso di incremento è significativamente superiore al dato nazionale che è stato nei dieci mesi mesi di quest’anno del 7,2%.
Il tasso di affollamento complessivo nella ragione, calcolato sulla capienza regolamentare dichiarata dal ministero è stabile al 123% che sale al 135%, quando tale indicatore viene calcolato sul numero effettivo di posti disponibili. Sono 10, su 14, gli istituti penitenziari in regione che presentano un tasso di affollamento superiore al 100%. Gli unici istituti non sovraffollati sono le tre case di reclusione della regione – Rebibbia, Paliano e Civitavecchia “Passerini” – e la Terza casa circondariale di Roma Rebibbia, destinata ai semiliberi e al trattamento avanzato per tossicodipendenti.
A livello nazionale, sempre rispetto all’inizio dell’anno, la crescita del numero di detenuti presenti è stata pari a 3.920 unità e in percentuale del 7,0%; il tasso di affollamento ha raggiunto il 117,2%, calcolato sulla capienza ufficiale e il 126,3% sul numero di posti effettivamente disponibili.